Un 8 marzo come mai vissuto prima

partita di calcio

Anche da una piccola località sconosciuta può nascere qualcosa che valga la pena di essere saputa da tutti e, perché no, replicata altrove. È la sfida raccolta da sr. Carine e sr. Sonia, due delle nostre giovani consorelle della comunità di Ndjangané situata a Est del Camerun con l’obiettivo di fare dell’8 marzo 2021 un evento indimenticabile. Per raggiungere questo traguardo pochi mezzi a disposizione: uno speaker, un telefonino e moltissima creatività. Hanno così realizzato un video di ben nove minuti dove, con altre giovani della comunità, due novizie in esperienza apostolica, parlano della donna consacrata da un punto di vista prettamente umano. Il video amatoriale colpisce per la spontaneità delle intervistate, che si muovono con facilità dal francese all’inglese senza mai darci l’impressione di recitare. Con poche parole ci fanno capire che la vita delle suore è certo diversa ma intrisa di elementi essenziali, vitali, comuni a tutte le donne: la preghiera, il lavoro, il mettere al servizio degli altri il proprio tempo. 
È un messaggio che, trascendendo il concetto di vocazione, stupisce per il contenuto moderno e aperto. L’accoglienza positiva di quanti hanno guardato il video ha incoraggiato le giovani suore a perseguire la strada di una testimonianza spontanea e umoristica a dimostrazione del fatto che tra l’essere donna e l’essere suora non vi è nessun conflitto. L’una non esclude l’altra. 
La sorpresa dell’8 marzo non si è fermata qua: al virtuale, sr. Carine e sr. Sonia hanno unito il presenziale, coinvolgendo la comunità delle suore e l’universo femminile che ruota intorno alla parrocchia. 
Le due sorelle hanno pianificato una serie di attività per la giornata internazionale della donna e si sono mobilizzate perché fosse un vero trionfo. Tutti i canali possibili sono stati utilizzati: dagli annunci in parrocchia ad una riunione con la moglie del capo tradizionale della località la quale ha messo a disposizione un messaggero per portare l’invito in ogni casa. 
Insomma, due suore poco più che ventenni hanno fatto del mondo della tecnologia e di quello  delle tradizioni due alleati nel raggiungimento di uno scopo comune. 
L’8 marzo, alle 7 del mattino, un gran numero di donne, tra insegnanti e contadine, ha risposto all’invito delle suore. Il programma della giornata si è aperto con una mattina sportiva animata da sr. Carine: camminata e ginnastica per tutte, al ritmo della musica, con un momento di preghiera in chiesa. Ognuna, poi, è tornata a casa sua per occuparsi dei figli e trascorre il tempo con la propria famiglia. Nel pomeriggio si è tornati, uomini e donne insieme, a celebrare la donna. Dopo la partita di calcio femminile, alla quale ha partecipato, per solidarietà, anche il vice-parroco, tutti si sono goduti una bellissima serata arricchita da gare e premiazioni. Non è mancano neanche il concorso Miss 8 marzo le cui vincitrici sono state incoronate dalle suore stesse. 
Un 8 marzo mai vissuto prima a Ndjangané. Per la gente del posto questa è la prima celebrazione pubblica della giornata internazionale della donna con la quale ci auguriamo di inaugurare una nuova tradizione locale. 
Apprendiamo così dalle nostre giovani religiose un insegnamento prezioso e incoraggiante: la vera via dell’evangelizzazione passa attraverso l’umano e il quotidiano molto più di quanto non facciano i discorsi accademici.   


Concedere spazio a queste giovani aprirà nuove vie al Vangelo secondo le sagge parole del vecchio Zaccaria: “E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade” (Lc 1,76).
 

06-05-2021