Il saper fare, ovvero il potere creativo delle idee.

Cameroun il saper fare

Nella Parabola dei Talenti, si legge, di un uomo che partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. Diede a ognuno dei talenti da far fruttare; ciascuno secondo la propria capacità. Sicché coloro che li impiegarono ne guadagnarono altrettanto mentre chi per paura non aveva saputo investirli fu punito. Se intendiamo i talenti come la responsabilità, i compiti che ci sono stati assegnati allora possiamo leggere la parabola evangelica non come un inno alla meritocrazia e alla produttività bensì come riferita alla capacità e alle risorse che ciascuno di noi dispone per approcciarsi alla vita con creatività. 

Intuizione e creatività 

Intuizione e creatività sembrano essere esattamente le due direttrici che le Suore Domenicane della Beata Imelda hanno seguito sulla scia dell’iniziativa di trasformare i frutti naturali in succo. 
Gli alberi del loro giardino producevano un quantitativo di frutta superiore al fabbisogno della comunità pertanto a ogni raccolto era inevitabile sacrificarne una parte dal momento che le suore non adoperano fertilizzanti chimici per la tenuta delle piante e dei loro frutti. 
Come evitare di mandare al macero la produzione in eccesso? 
La risposta si è accesa nella mente di una delle suore: convertendo la frutta in succo. 
All’inizio il processo trasformativo era esclusivamente a beneficio della comunità, inoltre, la suora  avendo notato che le consorelle apprezzavano moltissimo i succhi da lei prodotti, cominciò a farne un po' di più e a tenerli nel congelatore per favorirne il consumo anche fuori stagione.   
L'idea, tuttavia, è maturata ulteriormente e le suore hanno iniziato una trasformazione della frutta in grandi quantità per venderla anche a chi voleva comprarla. 

Il lavoro come processo di autorealizzazione

L’operosità delle Suore Domenicane ha portato, negli anni, alla nascita di un piccolo business che non è solo autofinanziamento per far fronte ai bisogni della comunità, ma è anche e soprattutto un’attività sociale di promozione della salute e di valorizzazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo, solidale. L’iniziativa delle religiose si traduce anche in una preziosa opportunità formativa per quei giovani che desiderano sviluppare nuove competenze nella produzione di beni in proprio e nel management. 
Alla produzione e alla vendita dei succhi di frutta, inoltre, si è affiancata quella del sapone sia in polvere per il bucato che liquido per il bagno. Ed è una grande gioia per tutte loro constatare che le persone che acquistano i prodotti della comunità si dicono molto soddisfatte dell’ottimo rapporto qualità/prezzo. Le Suore Domenicane della Beata Imelda hanno così dimostrato, sulla scia del precetto evangelico, di saper fare buon uso dei talenti ricevuti. L’insegnamento consiste nel fare quello che possiamo con ciò che Dio ci ha dato e migliorare le cose a partire dal punto in cui siamo. 

Sr. Chantal Hélène Ntsama

02-04-2020